mercoledì 27 maggio 2009

United Kingdom. The UK's High Court rules that eBay is not liable for the sale of counterfeited L'Oréal products

The United Kingdom's High Court has ruled that U.S. Internet service provider, eBay, cannot be held liable for the sale of counterfeit products via its Web site. The decision was made in the suit initiated by L'Oréal, which claimed that that eBay has not taken adequate steps to stop sales of fake products bearing their trade marks. The UK High Court, however, found that the popular online auction and shopping Web site is not liable for trade mark infringements committed by its users and that eBay has met its legal obligation in addressing problems of the sale of counterfeit items.
Several questions still remain as to the interpretation of the Trade Marks Directive and its implication on L'Oréal's entitlement to relief. These will be raised before the European Court of Justice. Actually, L'Oréal has launched similar actions against eBay in several other European countries, including France, Belgium and Spain. In France, the courts first ruled against eBay in a similar action brought by Louis Vuitton and Hermes, but later they took the same decision as the UK court in an action brought by L'Oréal.

venerdì 22 maggio 2009

Tassa per il brevetto: no alla prova del pagamento per presunzioni

Il mancato pagamento della tassa per il brevetto, nei termini prescritti dalla legge, comporta la decadenza dal brevetto del titolare. L'eventuale prova del pagamento deve, in ogni caso, essere data attraverso la produzione della documentazione relativa all'avvenuto pagamento e non può, pertanto, valere il sistema di prova basato su testimonianze e presunzioni, rientrando la fattispecie in questione all'interno del sistema tributario vigente dove non è data la possibilità di provare i pagamenti delle imposte e delle tasse in modo diverso rispetto alla prova scritta.
E' questo il principio di diritto statuito dalla Corte di Cassazione, prima sezione civile, con la sentenza del 4 maggio, la n. 10219 accogliendo
il ricorso proposto dal Ministero delle Attività Produttiva contro la sentenza che aveva ritenuto provato il pagamento della tassa annuale per il brevetto sulla base di una mera presunzione

giovedì 14 maggio 2009

Marchio Comunitario - nuove tasse per la registrazione

La Commissione Europea ha deciso di ridurre le tasse da versare all’UAMI per la registrazione dei marchi comunitari al fine di incentivare e semplificare la relativa procedura.
Fino a qualche settimana fa, oltre alla tassa di deposito da versare con la domanda di registrazione, occorreva pagare anche una tassa alla fine della procedura di esame. Dal 1 maggio 2009 la tassa di deposito per ottenere un Marchio comunitario è aumentata leggermente, ma è stata eliminata completamente la tassa di registrazione. L’unica tassa dovuta ammonta quindi ad Euro 900,00 per un deposito di un marchio, fino a tre classi, con procedura E-filing. È previsto un supplemento di Euro 150,00 per il deposito con la procedura ordinaria (deposito cartaceo). L’intento della Comminsisone è quello di incentivare la registrazione dei marchi e permettere anche alla piccole e medie imprese di tutelare i propri segni distintivi e le idee creative che rappresentano elementi fondamentali della loro forza competitiva.
Come affermato da Charlie McCreevy, Commissario per il mercato interno: “La diminuzione delle tasse e la semplificazione della procedura rendono molto più conveniente e facile ottenere la protezione dei marchi in tutta l’UE, con conseguente incentivo allo spirito imprenditoriale e al commercio, essenziale in tempi di crisi economica”.

domenica 3 maggio 2009

Corte Costituzionale: incostituzionale il regime transitorio dei reclami cautelari del CPI

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 245, comma 3, del decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 (Codice della proprietà industriale, a norma dell’articolo 15 della legge 12 dicembre 2002, n. 273), nella parte in cui stabilisce che sono devolute alla cognizione delle sezioni specializzate le procedure di reclamo iniziate dopo l’entrata in vigore del codice, anche se riguardano misure cautelari concesse secondo le norme precedentemente in vigore.Secondo la Consulta, l'eccesso di delega è facilmente rinvenibile avendo riguardo al fatto che "il citato comma 3 non sia riconducibile alla delega dell’art. 15 della legge n. 273 del 2002, poiché non è strumentale al «riassetto delle disposizioni vigenti in materia di proprietà industriale».L’art. 245, comma 3, del d.lgs. n. 30 del 2005 ha, dunque, disciplinato un oggetto estraneo al contenuto della delega, determinando, altresì, una scelta incoerente rispetto al principio indicato dall’art. 16 della legge n. 273 del 2002 ed attuato con l’art. 6 del d.lgs. n. 168 del 2003. Tale scelta, infatti, non potrebbe essere ricondotta alla discrezionalità del legislatore delegato, poiché la devoluzione alla cognizione delle sezioni specializzate delle procedure di reclamo, relative alle misure cautelari concesse secondo le norme precedentemente in vigore, si pone evidentemente in posizione eccentrica rispetto al richiamato principio direttivo in materia di disposizioni transitorie, del quale, quindi, non costituisce uno sviluppo coerente".(Corte Costituzionale, Sentenza 30 aprile 2009, n.123: Sezioni specializzate diritto industriale - Procedimento cautelare - Reclamo - Regime transitorio - Incostituzionalità).